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Da Salute 24
Contro psoriasi e cheratosi attinica in arrivo terapie innovative
Ecco le novità più recenti
Oggi i dermatologi hanno nuove armi a disposizione per combattere psoriasi e cheratosi attinica, due delle patologie cutanee più frequenti in Italia. La prima colpisce infatti ben 2,5 milioni di abitanti dello Stivale, mentre la seconda compare nell’1,4% degli individui al di sopra dei 45 anni, con un’incidenza che secondo gli esperti è sottostimata. Sono questi i dati emersi durante la conferenza stampa “La pelle e le sue patologie” tenutasi al Palazzo delle Stelline di Milano, un’occasione non solo per fare il punto della situazione sulle patologie dermatologiche più diffuse, ma anche sulle nuove opportunità terapeutiche.
Nel caso della psoriasi al momento 1 paziente su 2 non viene trattato in modo soddisfacente, ma nuove speranze arrivano dalle terapie più innovative, come i gel per uso topico a base di calcipotriolo, un derivato della vitamina D, e di betametasone, un cortisonico. Secondo Giampiero Girolomoni, presidente della Società Italiana di Dermatologia, il suo profilo di efficacia, di sicurezza e di tollerabilità è ottimo. In generale, però, per affrontare in modo corretto questa patologia è necessario superare anche un altro problema: la tendenza a sottovalutarla, a nasconderla e ad aspettare che scompaia da sola che può ritardare significativamente la diagnosi e la prescrizione della terapia.
Anche nel caso della cheratosi attinica diagnosi e trattamento precoci sono fondamentali. Infatti con il passare del tempo le lesioni che la caratterizzano possono evolvere in forme invasive di carcinoma squamocellulare. Se riconosciute per tempo, invece, le singole lesioni possono essere distrutte selettivamente con terapie fisiche, ad esempio la crioterapia o l’elettrochirugia. Un altro possibile approccio è quello diretto al cosiddetto “campo di cancerizzazione”, un’area di qualche centimetro che include anche le lesioni subcliniche presenti attorno a quelle superficiali già visibili. Fra le terapie più innovative sono incluse quelle a base di ingenolo mebutato, che permettono di aumentare l’aderenza al trattamento, molto efficace, limitando la sua durata a soli 2 o 3 giorni.
Per quanto riguarda un’altra patologia molto diffusa, l’acne, gli esperti sono in attesa di poter applicare i risultati delle nuove scoperte in campo fisiopatologico, in particolare di quelle riguardanti i meccanismi molecolari dell’infezione acneica. Nel frattempo è necessario però fare i conti con un problema, quello dell’aumento delle resistenze dei batteri agli antibiotici. Come ha sottolineato Roberto Mattina, direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell’Università degli Studi di Milano, al momento non ci sono i presupposti per sperare che nei prossimi anni vengano immesse sul mercato nuovi principi attivi. Non solo, data la distribuzione disomogenea del problema sul territorio, secondo Mattina “sarebbe necessario istituire un Osservatorio delle resistenze per mappare la situazione e monitorarla”.